La Babesiosi negli animali: definizione, cause, sintomi e diagnosi

La babesiosi

Babesiosi negli animali: una minaccia silenziosa

La babesiosi è una malattia parassitaria emergente che colpisce sia gli animali domestici che selvatici. Causata da protozoi del genere Babesia, questa patologia rappresenta una seria minaccia per la salute degli animali, in particolare per i cavalli. L’infezione può avere conseguenze gravi, tra cui anemia, febbre alta e, nei casi più severi, la morte. In questo articolo, esploreremo la definizione della babesiosi, le sue cause, i sintomi clinici e le metodologie di diagnosi attualmente disponibili.

Definizione della Babesiosi

La babesiosi è un’infezione parassitaria provocata da protozoi del genere Babesia, che attaccano i globuli rossi degli animali infetti. Esistono diverse specie di Babesia, ognuna delle quali può colpire vari tipi di ospiti animali. Inoltre, a rendere difficile la diagnosi, è il fatto che esistono diversi genotipi di una stessa specie che pertanto sfuggono ai classici test diagnostici.

Cause della Babesiosi

La causa principale della babesiosi è il morso di zecche infette. La malattia è spesso trasmessa attraverso il morso delle stesse, in particolare quelle appartenenti al genere Ixodes, anche se altre specie di zecche possono fungere da vettori. Le zecche acquisiscono il parassita quando si nutrono del sangue di un animale infetto e possono trasmetterlo a nuovi ospiti durante i loro pasti di sangue successivi. Oltre alla trasmissione tramite zecche, è possibile che la malattia venga trasmessa attraverso trasfusioni di sangue contaminate o da madre a figlio durante la gravidanza in alcune specie animali.

Sintomi della Babesiosi

I sintomi della babesiosi possono variare a seconda della specie animale infetta e della gravità dell’infezione. Nei cani, i sintomi più comuni includono:

  • Febbre alta: La presenza di febbre persistente è uno dei segni clinici più comuni.
  • Anemia: La distruzione dei globuli rossi da parte del parassita provoca una riduzione dei livelli di emoglobina, portando a debolezza e pallore delle mucose.
  • Letargia: Gli animali infetti mostrano spesso un livello di energia ridotto e letargia.
  • Perdita di appetito: L’inappetenza è un sintomo frequente.
  • Urina scura: L’emolisi, o la distruzione dei globuli rossi, può causare una colorazione scura dell’urina.

Nei bovini e negli altri animali da allevamento, i sintomi possono includere anche ittero, difficoltà respiratorie e un calo della produzione di latte nelle mucche da latte.

 

Diagnosi della Babesiosi

La diagnosi della babesiosi si basa su un’accurata anamnesi clinica e su test di laboratorio. Le metodologie diagnostiche includono:

  • Esame microscopico: La diagnosi tradizionale avviene tramite l’osservazione diretta di strisci di sangue al microscopio, dove i protozoi Babesia possono essere identificati all’interno dei globuli rossi.
  • Test sierologici: Questi test rilevano gli anticorpi specifici prodotti in risposta all’infezione da Babesia. Tuttavia, possono non essere utili nelle fasi iniziali dell’infezione.
  • PCR (Reazione a catena della polimerasi): La PCR è una tecnica altamente sensibile che rileva il DNA del parassita nel sangue dell’animale infetto, permettendo una diagnosi precoce e precisa.
  • Emocromocitometrico completo: Questo test può evidenziare anemia e altri cambiamenti ematologici associati alla babesiosi.

La tempestività nella diagnosi è fondamentale per il trattamento efficace della malattia, in quanto le infezioni avanzate possono portare a complicanze gravi e, in alcuni casi, risultare fatali.

 

Importanza del test molecolare PCR per la diagnosi e per lo screening della Babesiosi

La babesiosi è una malattia parassitaria che richiede una diagnosi rapida e accurata per garantire un trattamento efficace e prevenire complicanze gravi. Tra le varie metodologie diagnostiche disponibili, il test molecolare PCR (Reazione a Catena della Polimerasi) si distingue per la sua precisione, sensibilità e accuratezza.

La tecnica PCR è una metodologia basata sulla ricerca del DNA e/o RNA di un virus. Tale materiale genetico, anche in quantità infinitesimali, viene rilevato, amplificato e quantificato. In questo modo, dopo profilassi farmacologica eventuale, è possibile seguire anche la riduzione o l’aumento del virus stesso. 

I Test molecolari in PCR lavorano su diversi tipi di campione: sangue intero, midollo, puntato linfonodale e raschiato cutaneo.

Inoltre tale metodologia permette di rilevare contemporaneamente più genotipi riducendo esponenzialmente la presenza di risultati falsi negativi.

L’analisi PCR è considerata il test gold standard ed è eseguita dai veterinari per comprovare la positività di un test effettuato tramite diagnosi indiretta oppure per un follow up della patologia al fine di monitorare l’evoluzione e valutare se trattare farmacologicamente l’animale o oppure no.

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