Oramai siamo bombardati da tante notizie, alcune anche tecniche, che a volte non ci danno modo di avere una giusta visione delle cose e si va a finire nelle classiche discussioni da bar dove tutti sanno tutto e piovono lauree dall’ateneo di Google con le cui notizie nascono tantissimi docenti.
Ebbene in questo marasma di tecnicismi e notizie scientifiche anche BIOLAB srl vuole dire la sua ma parlando nella maniera più semplice e comprensibile possibile.
Quante volte al giorno dai media avrete sentito la parola tampone? Penso nessuno riesca più a contarle. Facciamo chiarezza.
Attualmente esistono 3 tipi di test in commercio e ognuno ha una funzione ben specifica. Attenzione tenete a mente tale concetto “OGNUNO HA UNA FUNZIONE BEN SPECIFICA” e la scelta va operata con consapevolezza. In verità ne esisterebbe un altro ma cadremmo troppo nel tecnicismo e comunque, per funzionare, abbisogna di uno strumento per la lettura.
Dicevo i kit sono attualmente 3:
- un test rapido che va a rilevare la presenza del COVID-19 (o meglio una parte specifica del virus che chiamiamo antigene);
- un test rapido che va a rilevare la presenza di anticorpi che la persona sviluppa in seguito ad esposizione da COVID-19;
- un test in RT-PCR che è il metodo per eccellenza in quanto è una metodica in biologia molecolare che permette di rilevare con grossa precisione la presenza del COVID-19, anche in minime quantità, dato che lavora sull’amplificazione del RNA del virus, qualora fosse presente nel paziente potenzialmente infetto.
Perdonatemi un’altra premessa: per test rapido si intende una card tipo test di gravidanza dove appare una banda colorata se il test è positivo.
Tornando a noi le performance tecniche di tali test, per grandi linee, si somigliano. Ovviamente ci sono test qualitativamente migliori e altri più scadenti ma diciamo che come macro-categoria i test che vanno a rilevare l’antigene sono quelli meno prestanti rispetto a quelli che vanno a rilevare gli anticorpi. Allora penserete “usiamo il migliore” ma non è così semplice. Cosa vi ho detto prima? Cosa volete fare? A cosa mira il test che volete effettuare?
Il test rapido che rileva l’antigene, quello meno prestante, è anche quello che funziona su campioni raccolti da tampone nasale o orofaringeo (gola) o alcuni su saliva. Questo dà 2 vantaggi enormi:
- rilevo la presenza del virus appena il paziente è infettato o comunque dopo qualche ora dall’infezione. Quindi se ho qualche sintomo e voglio controllarmi questo è il test migliore;
- lavora su campioni facili da raccogliere (saliva, muco nasale o faringeo).
Ma ricordate che è quello con peggiori performance. Pertanto potreste essere positivi e la card non rilevarlo.
Quando il virus entra nell’organismo e infetta (con o senza sintomi) attiva una reazione immunitaria nell’individuo. Un primo anticorpo chiamato IgM va a lottare contro il patogeno per fare da prima barriera per l’organismo. Intanto il corpo si prepara a formare un anticorpo più specifico per generare una risposta più dura ed incisiva; quindi dopo qualche tempo formeremo gli anticorpi IgG. Tale risposta immunitaria nei confronti di questo nuovo patogeno ha tempistiche variabili da individuo ad individuo; c’è chi risponde prima e produce IgM dopo 3-5 gg, altri dopo 8-10 gg e secondo alcuni studi di Wuhan anche dopo 12-15 gg (ma è tutto da dimostrare; ricordate che tutto ciò che si dice è sulla base di dati statistici ma scarsi dati scientifici dato che tutto sta succedendo ora e molto velocemente). Addirittura le IgG, come avrete capito, appaiono dopo. Quindi mettiamo che io abbia la febbre e voglia controllarmi su quale kit devo lavorare? Sicuramente su quello che rileva l’antigene ma potrei non risultare positivo per la scarsa affidabilità mentre il kit che va a rilevare gli anticorpi mi dà una risposta troppo tardiva rispetto all’infezione; pertanto se ho i sintomi da pochi giorni andare a vedere la presenza di anticorpi non ha senso. Allora penserete qual è lo scopo di andare a rilevare gli anticorpi?
Io penso che il vero lavoro da fare attualmente sia isolare i positivi asintomatici o quelli con blandi sintomi. Tali soggetti non sanno di essere stati contagiati e potrebbero contagiare. Pertanto l’isolamento di questi individui è fondamentale per arrestare l’infezione e per fare ciò il test che rileva gli anticorpi fa al caso nostro perché rileva gli anticorpi in soggetti esposti al virus dopo un po’ di giorni.
Ricordiamo che tutto ciò è partito da un asintomatico che ha contagiato un altro e da lì giù a cascata.
Per quanto riguarda il kit in RT-PCR è il kit per eccellenza ma è una metodica costosa per lo stato rispetto ai test rapidi, è più indaginosa e meno veloce da attuare. Ecco perché lo stato non la fa a tutti ma solo a chi è in stato grave o con sintomi da parecchi giorni ed è stato a contatto con qualcuno sintomatico esponendosi.
Quindi tirando le somme non c’è una scelta giusta ma una scelta consapevole. Continuate ad informarvi e siate curiosi. Socrate diceva che più si dibatte e più si affinano le conoscenze per essere più consapevoli e saggi.