Donare il sangue: perché farlo? Perché è importante?

Donare il sangue è un gesto concreto di solidarietà, significa letteralmente donare una parte di sé a qualcuno che ne ha un reale bisogno.

Donare il sangue significa preoccuparsi ed agire per il bene della comunità e per la salvaguardia della vita. Donare il sangue è innanzitutto un dovere civico, la disponibilità di sangue è infatti un patrimonio collettivo a cui ognuno di noi può attingere in caso di necessità e in ogni momento. Una riserva di sangue che soddisfi il fabbisogno della nostra comunità è quindi una garanzia per la salute di tutti: donne, uomini, giovani, vecchi, bambini, compresi noi stessi e le persone che ci sono più care.

Perché donare il sangue è necessario?

Ecco i 10 motivi di perché donarlo:

  1. Perché puoi salvare una vita! Donare il sangue salva una vita, anzi tre. Da ogni sacca di sangue intero, possono essere prodotte fino a tre sacche mediante separazione degli emocomponenti: concentrati di globuli rossi, concentrati piastrinici, plasma liquido.
  2. Perché aiuti molte persone! Permette non solo di salvare la vitaa chi è vittima di un incidente o a chi necessità di sangue per i trapianti o le operazioni chirurgiche, ma soprattutto alle migliaia di persone che soffrono di patologie legate al sangue e che necessitano in maniera periodica o addirittura giornaliera di trasfusioni e farmaci plasma derivati.
  3. Perché ti tieni sotto controllo! Donando il sangue periodicamente, ti assicurerai delle analisi gratuite. In questo modo, potrai garantirti un controllo costante del tuo stato di salute, anche grazie alle visite sanitarie eseguite dai medici autorizzati al prelievo. Fai una buona azione e “rimedi” un controllo trimestrale gratuito. Cosa chiedere di meglio?
  4. Perché non fa male! Donando il sangue,non metti a rischio la tua salute in alcun modo. Il prelievo di sangue è indolore, non dannoso per la salute e assolutamente sicuro perché tutto il materiale usato è monouso. La donazione non comporta alcun disagio fisico e il sangue donato viene riprodotto in brevissimo tempo dal nostro organismo. Donare anzi fa bene alla salute: un ricambio di sangue giova infatti all’organismo.
  5. Perché servono solo pochi minuti! Donare sangue non comporta un notevole dispendio di tempo, la donazione dura pochi minuti. Tra l’altro potrai beneficiare di tutta la tutela necessaria.
  6. Perché il sangue non si fabbrica! Il sangue umano è un prodotto naturale e non riproducibile artificialmentein laboratorio. La donazione è volontaria, anonima e gratuita.
  7. Perché aiuti a garantire l’autosufficienza! Per garantire l’autosufficienza, specie per i plasma derivati. Solo i Donatori periodici e l’aumento di nuovi Donatori, può far fronte al costante aumento del fabbisogno di sangue ed emoderivati.
  8. Perché possiamo farlo tutti! Per donare il sangue non bisogna essere superuomini né eroi, è sufficiente essere sani ed aver compiuto diciotto anni. Tutti, se in buona salute e dopo aver superato il controllo e la visita con il medico, possono donare. L’unica accortezza da seguire sarà quella di evitare di fare sport nel giorno della donazione ma per il resto non ci sono altre controindicazioni.
  9. Perché è un dovere! Donare il sangue è un gesto di solidarietà, di civiltà e un dovere sociale.
  10. Perché è utile! La maggior parte di noi può donare il sangue e molti, almeno una volta nella vita, potrebbero averne bisogno. Anche tu

Perché le donazioni di sangue sono in forte calo?

 La scienza e la medicina fanno passi da gigante per proteggere la nostra salute, ma non sono ancora riuscite a “inventare” qualcosa in grado di sostituire il sangue umano, indispensabile per tanti interventi e terapie. Nei nostri ospedali, e non soltanto per le emergenze, serve tanto sangue, eppure le donazioni sono sempre di meno. Nei nostri ospedali servono 50.000 donazioni all’anno. Nel 2017 sono state meno di 40.000. Erano state quasi 41.000 nel 2016 e 43.000 nel 2015. Esiste “una carenza” di donazioni per l’autosufficienza dei nostri ospedali, ma fino ad ora non si sono verificate “emergenze”, anche perché, quando il sangue manca, alcuni interventi programmati ma non urgenti vengono rinviati. L’Avis, con 32.500 donatori, è presente con sedi proprie in ben 65 degli oltre 90 Comuni umbri. “Con un paio di donazioni all’anno da parte dei nostri volontari – spiega il presidente Avis – potremmo raggiungere ampiamente l’autosufficienza di sangue. Ma questo non avviene perché ci sono donatori poco costanti, o che addirittura scompaiono dopo la prima donazione, e per il mancato ricambio generazionale. Le donazioni dei giovani, per una serie di ragioni che stiamo studiando, sono sempre meno”.

La raccolta di sangue salva molte vite

La raccolta di sangue salva molte vite, ma non “solo”. Pensare infatti che la donazione sia soltanto un nobile gesto che esaurisce la propria funzione subito dopo che la “sacca” è stata stoccata dal centro trasfusionale è un errore. Questa azione ha un impatto sociale che va molto al di là della già vitale importanza rappresentata dai centilitri di liquido biologico messi a disposizione di chi ne ha più bisogno. Visto che i donatori godono di un livello di benessere superiore alla media della popolazione, per la collettività avere molti donatori non significa solo poter far fronte alle emergenze e alle richieste di unità rosse, ma anche poter contare su molti cittadini dalla vita più sana. In termini sociali questo significa disporre di una massa critica di salute che fa sentire il suo peso sull’ intero sistema. Anche sotto il mero profilo economico. Insomma chi dona il sangue migliora la propria esistenza e quella degli altri (e non solo di quelli che riceveranno il suo sangue).

Infine una considerazione socio-politica. Il nostro è uno dei Paesi dove il sangue non si compra: può essere dato e ricevuto solo gratuitamente (plasma compreso, a differenza di alcuni Stati europei). Si tratta di un segno e di un patrimonio di civiltà da conservare e proteggere, con un senso civico che ne sia all’altezza. Sarebbe triste e pericoloso che andasse diversamente perché in fondo alla discesa ci sarebbero ad aspettarci le “leggi del mercato”. E in questo caso sarebbe meglio, molto meglio, non invitarle a nessun vampiresco banchetto. Per prevenire questa deriva, può fare molto l’impegno delle associazioni che si occupano della raccolta di sangue e della promozione della donazione. Ma quello che funziona di più è l’esempio, soprattutto per i giovani, cioè la fetta di popolazione che più manca all’appello della donazione. Conoscere un donatore conta più di mille parole.

E’ il modo migliore per capire che donare sangue è un vero affare, che conviene a tutti.

Bibliografia

Libro: AVIS nel sistema trasfusionale italiano, Il libro bianco dell’associazione: analisi e prospettive. Autore: Vincenzo Saturni, Giorgio Fiorentini. Edizione: FrancoAngeli

Libro: Quando uno vale due. Psicologia della donazione di sangue. Autore: Paolo Guiddi. Editrice: La Scuola

Libro: Antropologia della donazione. Pratiche e culture del dono del sangue. Autore: Annamaria Fantuazzi. Editrice: La Scuola

Sitografia

http://www.fidas-alcamo.it/donare-il-sangue/perche-donare-il-sangue/

http://www.avislivorno.it/diventa-donatore/perche-donare-sangue/