La malattia di Crohn e la Colite Ulcerosa fanno parte di un gruppo di patologie definite “malattie infiammatorie croniche intestinali” (MICI).
Si calcola che in Italia circa 200.000 persone siano affette da queste patologie. Negli ultimi 10 anni la diagnosi di nuovi casi e il numero di ammalati sono aumentati di circa 20 volte. Le MICI colpiscono con la stessa frequenza uomini e donne, con un esordio clinico che in genere si colloca fra i 15 e i 45 anni.
Manifestazioni cliniche
Sebbene i tratti dell’apparato gastrointestinale coinvolti siano differenti, i sintomi di queste patologie sono simili. La colite ulcerosa è tipicamente caratterizzata dal sangue nelle feci, mentre la malattia di Crohn da mal di pancia.
Il decorso di entrambe è tipicamente cronico ricorrente, con l’alternarsi di fasi di benessere e periodi di dolore acuto.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali non devono però essere confuse con la sindrome del colon irritabile che invece rappresenta una patologia che coinvolge la motilità gastrointestinale e non è caratterizzata da infiammazione.
Per quanto riguarda le cause che portano all’insorgenza delle MICI, esse sono ancora sconosciute. È noto tuttavia che sono delle patologie immunomediate che presentano alla base un’alterazione di fattori genetici, immunologici, ambientali e infettivi.
Diagnosi
Esame della calprotectina fecale: perchè è fondamentale per facilitare diagnosi e monitoraggio delle MICI.
Fino a qualche anno fa la colonscopia con eventuale ileoscopia retrograda era l’unico esame possibile per diagnosticare le MICI e per capire se le terapie stessero avendo qualche effetto. Oggi le cose sono molto cambiate.
Negli ultimi anni diversi studi, (come suggerisce una revisione condotta nel 2018 dai ricercatori del Centre Hospitalier Universitaire di Liegi, Belgio), hanno dimostrato la validità del test per la calprotectina fecale, che inoltre porta dei notevoli vantaggi: è meno costoso e meno invasivo e per questo consente un costante monitoraggio della malattia.
Per esempio, uno dei target terapeutici oggi tenuto in grande considerazione è la guarigione mucosale e questa può essere determinata proprio in base ai livelli di calprotectina nelle feci.
La Calprotectina è una proteina citosolica dei neutrofili con proprietà antimicrobiche, la cui concentrazione nelle feci risulta innalzata durante un processo infiammatorio intestinale.
Per valutare i livelli di calprotectina fecale, serve solo un campione di feci. Una delle caratteristiche della proteina che rende questo esame utile è che la calprotectina nelle feci rimane stabile per un periodo relativamente lungo, fino a sette giorni. Inoltre può essere individuata anche in piccoli campioni.
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