Il tumore della cervice uterina o tumore del collo dell’utero, è una delle forme di cancro più diffuse tra le donne a livello mondiale, seconda soltanto al tumore al seno.
Studi scientifici hanno dimostrato che il tumore del collo dell’utero nel 99% dei casi ha come causa l’Infezione da Papillomavirus (HPV) e che circa l’80% delle donne contrae il virus nel corso della vita.
Nella maggior parte dei casi però, il virus viene eliminato spontaneamente dall’organismo nel giro di 1-2 anni. Nella restante percentuale di casi in cui l’infezione diventa persistente, soltanto una parte sviluppa le lesioni che precedono il cancro invasivo.
La formazione del tumore è in genere molto lenta: sono necessari circa 10-15 anni prima che l’infezione da HPV porti allo sviluppo del cancro.
Per questo motivo la prevenzione attraverso i programmi di screening è fondamentale!
Nelle donne che si sottopongono regolarmente ai controlli, si ha quindi il tempo necessario per rilevare l’infezione e diagnosticare eventuali lesioni precancerose che, se non trattate, potrebbero evolvere verso un tumore.
Quali sono i test diagnostici di screening per il tumore del collo dell’utero?
Il Pap Test e l’HPV Test sono gli esami di screening di primo livello per l’individuazione precoce del tumore della cervice uterina nella donna.
L’esame di riferimento per le donne di età compresa tra i 25 ai 29 è il Pap test.
L’esame è indolore e viene eseguito durante la visita ginecologica. Inizialmente viene inserito uno speculum, uno strumento che dilata leggermente le pareti vaginali, e successivamente si procede al prelievo delle cellule poste sulla superficie del collo dell’utero e del canale cervicale mediante una spatola. Il materiale prelevato viene poi fissato su un vetrino e inviato in laboratorio per valutare la presenza di cellule anomale.
Invece l’esame di riferimento per le donne di età compresa tra i 30 e i 65 anni è l’HPV DNA test (o HPV test) un test molecolare che ricerca il DNA dei ceppi di Papillomavirus ad alto rischio oncogeno e quindi più frequentemente associati allo sviluppo del carcinoma della cervice uterina. La metodica dell’esame è la stessa del Pap-test.
La colposcopia ad alta risoluzione è l’esame strumentale di secondo livello cui vengono sottoposte le donne il cui Pap-test o HPV-test abbia evidenziato alcune anomalie a livello delle cellule dell’utero. Basata sull’impiego di uno strumento particolare – il colposcopio – la colposcopia è l’esame ginecologico che permette di visualizzare l’aspetto tissutale delle pareti interne di alcuni organi dell’apparato genitale femminile, nello specifico di collo dell’utero, vagina e vulva, portando alla luce eventuali lesioni pre-cancerose.
Il colposcopio
Il colposcopio è una sorta di microscopio binoculare o monoculare, fornito di luce e dotato di un potere d’ingrandimento che va da un minimo di 6 a un massimo di 40 volte.
Durante la colposcopia, il colposcopio rimane all’esterno dell’apparato genitale femminile, a circa 30 centimetri dalla vagina.
I poteri d’ingrandimento minori servono a visualizzare l’architettura generale delle sezioni anatomiche oggetto d’indagine, mentre i poteri d’ingrandimento maggiori, servono a indagare nei dettagli i tessuti di cervice uterina, vagina e vulva, e a evidenziare eventuali lesioni pre-cancerose.
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